Quel che aveva pensato Jasper Gwyn era che quella ragazza era perfetta. Aveva in mente come la bellezza irrimediabile del suo viso suggerisse un desiderio che poi il suo corpo smentiva,con fare placido e lento, perfetto. Era veleno e antidoto, lo era in modo dolce ed enigmatico. Jasper Gwyn la conosceva, ma non la conosceva, sembrava essere alla giusta distanza, in quella zona intermedia dove qualsiasi intimità ulteriore sarebbe stata una conquista lenta ma non impossibile. Sapeva che avrebbe potuto guardarla a lungo, senza soggezione, senza desiderio, e senza annoiarsi mai. |
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